gli sdraiati

Gli sdraiati

Mar 18

Dott.ssa

In: I L'angolo del libro

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"Il piccolo monumento a una generazione che si è allungata orizzontalmente nel mondo, e forse da quella posizione riesce a vedere cose che 'gli eretti' non vedono più, non vedono ancora, hanno smesso di vedere".

...."Finalmente, padre mio, invece delle meschine cazzate con le quali mi assilli da quando sono nato, mi indichi una Meta degna di questo nome! Mi indichi il sole di una fede, non più una lampadina da spegnere!"

È solo uno degli innumerevoli passaggi interessanti del libro "Gli sdraiati" di M. Serra. Storia di un padre che non ha preso piena coscienza del ruolo e di un figlio, uno "sdraiato" sul letto della giovinezza, che agli occhi di suo padre sembra davvero essere vuota, priva di un qualsivoglia trasporto sensato e profondo, uno di quei trasporti che ti ipnotizzano portando l'anima a passeggio tra le emozioni che può regalare un tramonto o un paesaggio naturale. "In certe cupe riflessioni serali, mentre tu eri sparito nel tuo altrove e io rinchiuso nella mia impotenza, ho temuto di aver abdicato, come padre , e di averlo fatto per comodità e per pigrizia". Credo che ogni genitore possa trovarsi annientato dai dubbi, dalle incertezze legate al ruolo da svolgere, o meglio, da "vivere". Questo libro concede una boccata di ossigeno all'asfissia del disorientamento, donando al lettore o al genitore, alla fine, uno slancio di speranza. Ciò che per un genitore può essere utile o emotivamente istruttivo, può non esserlo per il proprio figlio. Contemplare questa possibilità può essere un buon inizio per una autentica condivisione. Bel libro.

Anche l'immagine scelta per la copertina la dice lunga... Avanti il figlio, abbigliato secondo la moda del momento, che rivolge le spalle, in chiusura, quasi a trasmettere un'incomunicabilità di fondo; dietro di lui l'ombra di suo padre, piegata con un braccio in alto, disperatamente alla ricerca di un segnale, di un filo conduttore che possa allacciare un dialogo. Ma piegato anche da una vecchiaia che incombe, da un movimento che rallenta, da una giovinezza che non gli appartiene più, cercando, e infine trovando, un motivo per permettersi di invecchiare: la consapevolezza che suo figlio può farcela da solo.

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